(marion 02) - LA PRIGIONIERA DELL'INVERNO - [2001] by Brussolo Serge

(marion 02) - LA PRIGIONIERA DELL'INVERNO - [2001] by Brussolo Serge

autore:Brussolo Serge [Serge, Brussolo]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2012-04-03T17:46:19+00:00


19

Il giorno seguente, Knut venne a farle visita e portò a Marion una lampada a olio come regalo di benvenuto. Il rivestimento in rame lavorato a mano mostrava un drago dalle ali spiegate. Alla vista del giovane, il cuore di Marion prese a battere forte e lei s'irritò con se stessa per quella reazione. Knut la invitò a percorrere la galleria dei morti in sua compagnia. Di tanto in tanto, si fermava e indicava uno dei cadaveri intrappolati nel ghiaccio, pronunciava il suo nome e le spiegava il grado di parentela che lo legava al defunto. All'angolo del corridoio, s'inginocchiò di fronte alle spoglie di un giovane uomo dai capelli color cenere, rinchiuso nella parete, l'ascia alla mano, come se fosse in attesa di un segnale per lanciarsi all'attacco.

- È Ulmar, suo padre -, spiegò Svénia.

Una volta terminata la passeggiata, Knut si allontanò precipitosamente, bisbigliando qualcosa, con fare inquieto.

- Cos'ha detto?- chiese preoccupata Marion.

- Che devi fare attenzione. Che ci sono persone invidiose di te, pronte a farti del male -, rispose Svénia.

- Chi?-

- Non l'ha precisato, ma credo si riferisse a Boulba. Non le piaci, l'hai messa in secondo piano. È per tornare ad avere potere che ha sacrificato la figlia maggiore. Non esiterebbe un secondo a farti del male se gliene fornissi l'occasione. Sii prudente.-

Poco dopo, Marion scorse Ragnaar, il capo decaduto, troppo vecchio, troppo fortunato, l'eterno sopravvissuto... Se ne stava accovacciato in una nicchia ridicolmente stretta. Era troppo debole per ingrandire quel buco irto di stalattiti e faceva pena vederlo così, piegato in due.

Marion ordinò a Svénia di liberarle le mani per poter sistemare il rifugio del vecchio.

- No!- sobbalzò la serva, in preda al panico.- Non devi farlo, te l'ho già detto centinaia di volte: è un fantasma... Se ti occupi di lui, poi dovrai vedertela con Rök.-

Tuttavia Marion insistette e la donna si rassegnò a obbedire. Con le mani libere dalle manopole di ferro, la ragazza si avvicinò a Ragnaar e prese a eliminare le stalattiti a colpi di scalpello. Poi appiattì il pavimento e il soffitto della nicchia, così da renderla più confortevole. Nel frattempo, il vecchio se ne stava voltato dalla parte opposta. Per tutto il tempo impiegato da Marion a sistemare la nicchia, non disse una sola parola. Quando lei raccolse gli attrezzi, lui rimase inerte, muto, al punto che la ragazza si chiese se fosse riconoscente, indifferente... o infastidito dal fatto che qualcuno lo facesse sentire così indifeso.

Si allontanò senza cercare di stabilire un contatto, per paura d'infastidirlo oltre.

Marion cominciava ad abituarsi alla presenza dei cadaveri incastonati nelle pareti. Alcuni sembravano avere all'incirca sedici anni; altri, invece, erano stati colti dalla morte appena adolescenti. Per quanto la loro pelle avesse assunto un colore livido, i corpi erano ancora intatti, preservati nel tempo. Tutti erano stati sepolti con un'arma in mano e curiosamente l'acciaio della spada o dell'ascia che brandivano non si era conservato così bene come la carne morta, di solito soggetta a rapida putrefazione.

- Knut è nei guai -, le annunciò una mattina Svénia.



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